- Introduzione
- Cos’è l’Osteopatia Funzionale
- Confronto tra differenti approcci terapeutici
- Come interviene l’osteopatia funzionale: problema – soluzione
- Conclusioni
Introduzione
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole aumento di problematiche muscolo scheletriche come Mal di schiena, dolore al collo e infiammazioni di tendini e articolazioni, legate soprattutto al nostro stile di vita che prevede di stare ore seduti davanti al pc o in macchina, oppure ad attività fisiche svolte in modo inappropriato per un corpo non perfettamente funzionante e in equilibrio.
Sebbene ci si abitua a tale convivenza, l’idea che non sia possibile liberarsi del dolore è completamente errata. Rivolgendosi al professionista giusto, fisioterapista osteopata specializzato, si può ritornare a stare bene.
Cos’è l’Osteopatia Funzionale
L’osteopatia funzionale è un metodo di valutazione e trattamento nato dall’unione di principi e tecniche derivanti da:
- Osteopatia Strutturale anglosassone, rivolta ad individuare e risolvere restrizioni articolari e alterazioni posturali;
- Riabilitazione Funzionale della scuola di Praga, finalizzata ad individuare e risolvere disfunzioni articolari e di movimento.
Il sunto di base dell’osteopatia funzionale sta nella stretta relazione che esiste tra Struttura e Funzione; dove per struttura si intende l’apparato scheletrico, ossa e articolazioni, e per funzione l’apparato neuro-muscolare e gli schemi di movimento. Ciò significa che un’alterazione strutturale, come ad esempio una restrizione articolare, ha come conseguenza una alterazione funzionale, disfunzione muscolare, e viceversa.
Quindi quando insorge un problema muscolo-scheletrico, per risolverlo completamente bisogna intervenire contemporaneamente sulla struttura e sulla funzione, facciamo un esempio:
“in caso di Lombalgia o cervicalgia, dopo essere intervenuti sulla struttura vertebrale per ristabilire la mobilità è necessario intervenire sulla funzione cioè sul riattivare la muscolatura profonda che da la stabilità alla zona lombare o cervicale. Questo porta al miglioramento della funzione della struttura.”
L’obiettivo dell’osteopatia funzionale è dunque quello di risolvere tutte le problematiche muscolo-scheletriche, acute o croniche, dovute a restrizioni articolari, squilibri muscolari o posture alterate per liberare i pazienti dal dolore e ritornare in una situazione di agilità e resistenza ottimali.
Confronto tra differenti approcci terapeutici
Rispetto agli altri approcci terapeutici, l’osteopatia funzionale è diversa per quanto riguarda le strutture sulle quali agisce e le tecniche che usa per risolvere le disfunzioni muscolo-scheletriche.
Il sistema muscolo-scheletrico è formato da 3 componenti principali:
1- Sistema Nervoso Centrale
2- Sistema muscolo-tendineo
3- Sistema osseo-articolare
ogni volta che compiamo un movimento volontario è grazie all’interazione di questi sistemi, il cervello elabora il movimento e manda l’impulso ai muscoli i quali contraendosi muovono le articolazioni.
Gli approcci comuni purtroppo focalizzano la loro attenzione su muscoli e articolazioni mentre la componente del sistema nervoso, che è fondamentale, viene trascurata e questo porta ad un miglioramento temporaneo senza intervenire e risolvere la vera causa del problema.
Qui interviene l’osteopatia funzionale che va ad agire sul sistema nervoso centrale attraverso una riprogrammazione del cervello a schemi di movimento e posture più funzionali, permettendo un miglioramento sostanziale e di risolvere la problematica.
Come interviene l’osteopatia funzionale: problema – soluzione
È utile a questo punto fare un esempio concreto sulla utilità dell’osteopatia funzionale, prendendo in esame una problematica molto comune come può essere la lombalgia.
Da alcuni studi è emerso che in caso di lombalgia la disfunzione durante un movimento volontario risiede in un ritardo di attivazione della muscolatura profonda dell’addome, quella che viene definita “core”.
Ogni volta, infatti, che muoviamo gli arti o la testa i primi muscoli che dovrebbero attivarsi sono quelli del “core” perché hanno il compito di stabilizzare la colonna vertebrale e fornire un puto di ancoraggio ai muscoli superficiali che attivano subito dopo. Quando la sequenza di attivazione è invertita si avverte uno “stress” sulle vertebre e sui dischi con il risultato di patologie come mal di schiena, cervicalgia, ernie del disco ecc.
Intervenire soltanto con terapia manuale, mobilizzazioni, posturale, allungamenti muscolari o applicando mezzi fisici come tecarterapia o laserterapia, non è sufficiente, bisogna agire sulla muscolatura profonda e sugli schemi di movimento per liberarvi finalmente dal dolore.
Conclusioni
L’osteopatia funzionale nasce con lo scopo di dare la possibilità alle persone di risolvere tutte quelle problematiche che non hanno permesso prima di vivere una vita serena. Le sue tecniche strutturali permettono di ristabilire la giusta mobilità articolare e di migliorare la trasmissione degli impulsi del Sistema Nervoso all’apparato muscolo-scheletrico, aumentando anche l’afflusso di sangue e i processi di guarigione.
Sfruttando la relazione tra struttura e funzione, l’osteopatia funzionale interviene con la sua visione globale risolvendo completamente la disfunzione.